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michel
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MessageSujet: article en italien   article en italien EmptyVen 1 Oct 2010 - 21:34

Quattro anni di rapine e gratuita spietatezza. Ventotto morti ammazzati. Un assalto a un supermercato in un sabato prefestivo che termina con otto vittime innocenti. Banditi spietati per lucida scelta, che anziché fuggire all’arrivo della polizia, la attendono per tenderle un agguato. È il bilancio in estrema sintesi dell’attività della banda del Brabante Vallone, una delle più misteriose e inquietanti compagnie di ventura criminali del novecento europeo.
A fare luce su questa intricata vicenda accaduta in Belgio sarà il documentario di una giovane studiosa che seguiamo con attenzione, Antonella Beccaria, già autrice di libri come Attentato imminente, dedicato all’affaire Juliano e di E rimasero impuniti, sull’impunità degli assassini di Roberto Calvi, entrambi puntualmente recensiti su queste pagine.
Volendo fare un paragone con l’Italia, ci spiega Beccaria, potremmo pensare alla quasi coeva banda della Uno bianca, composta da poliziotti in forza alla questura di Bologna. «Stessa violenza, stessa pratica delle rapine, un agguato ai carabinieri che finisce in una mattanza, una scia di morti leggermente inferiore. Ma la stessa sensazione, nei due casi, di qualcosa di oscuro, di intangibile, di misterioso.»
Già, perché se in Italia i fratelli Savi e i loro sodali, pur godendo di indubbie protezioni che ne hanno ritardato la cattura (protezioni cercate solo in commissione stragi, perché le risultanze giudiziarie le hanno escluse in modo poco convincente), sono finiti dietro le sbarre, della banda del Brabante Vallone non sappiamo quasi nulla. Sono rimaste nella memoria collettiva dei belgi le violenze, gli ammazzamenti, le stragi, sempre gratuite, a fronte di bottini modestissimi. Ma, nell’arco di più di vent’anni dall’ultima apparizione della banda, non è mai stato arrestato nessun esponente, non c’è mai stato nessun informatore né pentito a fare un po’ di luce. Solo una manciata di identikit, finora inutili, e un unico denominatore comune in tutte le imprese: un uomo molto alto, ribattezzato dalla stampa il gigante, che dava ordini agli altri brandendo un fucile a pompa di fabbricazione italiana. Tutto ciò, in un piccolo paese come il Belgio, è una ferita insanabilmente aperta, paragonabile alle nostre stragi irrisolte e senza colpevoli. Per questo recentemente è stato istituito un team investigativo appositamente vocato, con l’obiettivo di venire a capo del mistero. Un team che dovrà correre contro il tempo, per evitare che la prescrizione, ormai prossima, garantisca impunità ai protagonisti ignoti di queste torbide vicende.
Beccaria è convinta che il paragone con la banda della Uno bianca vada portato più in là. La banda del Brabante Vallone, nella sua interpretazione, è stato uno strumento della strategia della tensione in versione belga. In Italia, ci dice, la strategia della tensione fu un fenomeno complesso volto a tenere lontano dal potere le sinistre nel periodo del loro massimo storico, gli anni settanta. «In Belgio, paese di minore importanza strategica, dove il comunismo è sempre stato minoritario, la strategia della tensione è un fenomeno degli anni ottanta, più mirato. Il suo obiettivo non dichiarato era contrastare a ogni costo il movimento pacifista locale, che si opponeva all’installazione nel paese di missili nucleari a lunga gittata in funzione antisovietica.»
L’ipotesi che Beccaria sta seguendo è che la banda del Brabante Vallone abbia goduto di appoggi considerevoli da parte della Stay-Behind belga, e che a questo appoggio – tuttora valido, dato la mancata individuazione degli assassini – si debba la sua sostanziale, inscalfibile impunità.
Una vicenda esclusivamente belga? Beccaria è convinta di no, e annovera i vari addentellati che ha scoperto nel corso della sua ricerca. Il Belgio è in realtà un crocevia mai battuto di vicende dal respiro internazionale, e potrebbe aiutarci a comprendere episodi squisitamente nostrani. Qualche esempio? Quel Gaetano Orlando, braccio destro del capo del MAR Carlo Fumagalli, che in fuga dalla Spagna, dove ha incontrato Stefano Delle Chiaie, finisce proprio a Bruxelles. Qui ha un incontro a cui partecipa un ufficiale della Nato. Argomento del “pranzo di lavoro”? La pianificazione di un traffico d’armi in Africa, attraverso le ex colonie conquistate da Leopoldo II. Oppure Marco Pisetta, ufficialmente il primo pentito delle BR, che dopo infinite traversie trova rifugio a Bruxelles, certo non casualmente, dove muore nel 1990. O ancora, i membri della scuola di lingue Hyperion, sospetto luogo da cui viene condotta la sovversione in Italia, che da Parigi si spostano nella capitale belga, dove fondano un altro istituto.
Nell’oscuro retrobottega di questa vicenda si muove anche una figura poco conosciuta, ma risaputa a chi conosce i fatti più neri della strategia della tensione italiana, l’estremista di destra Elio Ciolini. È l’uomo che agli inizi degli anni ’80 ha tradito Delle Chiaie in America Latina, tentando di farlo cadere in un’operazione di polizia dietro cui si celava un agguato mortale. Beccaria ci racconta che ricompare miracolosamente proprio in Belgio, dove, sotto il falso nome di colonnello Bastiani, si infiltra nella banda di Patrick Haemers, il Vallanzasca belga, che ha avuto indubbi collegamenti operativi, tutti da approfondire, tutti mai approfonditi, con la banda del Brabante Vallone.
Haemers, specializzato nell’assalto al tritolo contro portavalori blindati, è noto per aver messo a segno nel 1989 il sequestro dell’ex primo ministro Paul Vanden Boeynants, conosciuto nel suo paese con il diminutivo VDB. Un sequestro, ci spiega la studiosa, che ha molte somiglianze con quello, notoriamente fasullo, di Michele Sindona, fatto per togliere dai guai il sequestrato più che per estorcergli un ricatto.
Un riscatto per la liberazione di VDB però fu pagato. Il denaro arrivò da Israele, portato da uomini del Mossad. Molto probabilmente in cambio della sotterranea collaborazione del Belgio con lo stato ebraico. In fondo Bruxelles ha praticamente il monopolio non solo dei diamanti provenienti dalle sue ex colonie, ma anche dell’uranio, un elemento che fa gola a ogni stato dotato di un potenziale nucleare. Come Israele. Haemers purtroppo non può aiutarci a chiarire il ruolo che ha giocato nell’affaire VDB, né chiarire i suoi rapporti con la banda del Brabante Vallone. È morto in carcere, nel 1993, impiccandosi a un calorifero alto poco più di un metro, dopo aver svolto il suo utile ruolo.
Per Beccaria non sarà semplice completare il suo documentario, interamente autofinanziato. In attesa di completare un secondo giro di interviste in Belgio, dove si è già recata a più riprese, attualmente sta lavorando a un instant book sulle propalazioni di Cossiga, dal piano Solo a Ustica, passando per l’oscuro episodio dell’abbattimento dell’aereo dei servizi Argo 16. Lo pubblicherà Paolo Cucchiarelli, nella collana che cura per l’editore romano Nutrimenti. È convinta, a nostro giudizio a ragione, che esaminarle criticamente nel loro complesso, sfruttando la recente scomparsa del presidente emerito, ci consegnerà un quadro più nitido di quel periodo buio.

(c) Secolo d'Italia, 2010


source : https://fr-fr.facebook.com/notes/massimiliano-griner/les-tueries-du-brabant-antonella-beccaria-racconta-la-sua-ricerca-sulla-banda-de/436081119754

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michel
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MessageSujet: Re: article en italien   article en italien EmptyVen 1 Oct 2010 - 21:43

Si j'en crois le traducteur automatique, la journaliste Antonella Beccaria préparerait un documentaire sur l'affaire.

Sa théorie ne manque pas d'intérêt. Voici la traduction qui vaut ce qu'elle vaut :

Quatre ans de vol et de cruauté gratuite. Vingt-huit tués. Une agression dans un supermarché un samedi avant les vacances qui se termine avec huit victimes innocentes. bandits impitoyables pour le choix brillant, plutôt que de fuir la police arrive, dans l'attente de l'embuscade. Le budget en bref de la bande du Brabant wallon, l'un des criminels les plus mystérieux et effrayant mercenaires de l'Europe du XXe siècle.
Pour faire la lumière sur cette histoire complexe qui s'est passé en Belgique sera le documentaire d'un jeune érudit que nous suivons attentivement, Antonella Beccaria, déjà l'auteur de livres tels que l'attaque imminente, principalement à l'accord et Juliano Et ils ont été punis, l'impunité des assassins de Roberto Calvi, à la fois régulièrement revues sur ces pages.
Voulant faire une comparaison avec l'Italie, explique Beccaria, on peut penser de la bande presque contemporain Un blanc, composé d'officiers de police en vertu de la préfecture de police de Bologne. »La même violence, la pratique même de vol, de la police dans une embuscade qui se transforme en un massacre, une traînée de morts légèrement inférieur. Mais le même sentiment, dans les deux cas, quelque chose d'obscur, intangible, mystérieuse. "
Oui, parce que si en Italie les frères Savi et leurs associés, bien qu'il ait incontestable protections qui ont retardé la capture (gardes recherchez uniquement dans les massacres du comité, les résultats parce que le tribunal n'avait pas aussi peu convaincant), a fini derrière les barreaux , la bande du Brabant wallon, nous ne savons presque rien. Ils sont restés dans la mémoire collective du viol belge, meurtres, massacres, toujours libre, comparativement à piller modeste. Mais, depuis plus de vingt ans depuis la dernière apparition de la bande, n'a jamais été arrêté tout exposant, il n'a jamais été dénonciateur ou le regret de faire un peu "léger. Seule une poignée de robot, inutile pour autant, et un dénominateur commun dans toutes les entreprises: un homme très grand, surnommé par la presse du géant, donnant des ordres à l'autre en brandissant un fusil de chasse de fabrication italienne. Ce, dans un petit pays comme la Belgique, est une plaie ouverte désespérément, comparable à notre meurtres non résolus et sans reproche. Pour ce qui a récemment créé une équipe spécialement adapté détective, dans le but d'élucider le mystère. Une équipe doit course contre la montre pour empêcher la prescription, se rapproche, qui garantissent l'impunité de ces événements obscurs inconnus acteurs.
Beccaria croit que la comparaison avec une bande blanche doit être poursuivie. La bande du Brabant wallon, dans son interprétation, a été un instrument de la stratégie de la tension dans la version belge. En Italie, dit-il, la stratégie de la tension est un phénomène complexe conçu pour enlever le pouvoir de la gauche dans la période de temps, les années soixante-dix. "En Belgique, un pays d'importance stratégique à moins, où le communisme a toujours été une minorité, la stratégie de la tension est un phénomène des années quatre, plus ciblée. Son objectif n'a pas été déclarée à tout prix lutter contre le mouvement de paix local, qui s'oppose à l'installation à long terme du pays missiles nucléaires dans le rôle anti-soviétique ».
L'hypothèse que Beccaria suit est que la largeur de bande du Brabant wallon a bénéficié d'un soutien considérable de la part belge stay-behind, et que ce soutien - toujours valables, compte tenu de l'impossibilité d'identifier les assassins - vous devriez ses importantes Unbreakable l'impunité.
Une seule histoire belge? Beccaria ne croit pas, et comprend divers addentellati qui a découvert lors de ses recherches. La Belgique est en fait un carrefour jamais forgé par les événements de portée internationale, et peut nous aider à comprendre notre propre épisodes exquise. Quelques exemples? C'est Gaetano Orlando, le bras droit, la tête de Carlo MAR Fumagalli, qui fuient l'Espagne où il a rencontré Stephen Chiaia se termine juste à Bruxelles. Voici une réunion à laquelle un fonctionnaire de l'OTAN. Objet du déjeuner de travail? Planification pour trafic d'armes en Afrique, à travers les anciennes colonies remporté par Léopold II. Ou Marco PISETTA, officiellement le premier repenti de BR, qui, après bien des vicissitudes trouve refuge à Bruxelles, et certainement pas par hasard, où il mourut en 1990. Or, les membres de l'École de langue Hyperion, je soupçonne le lieu à partir duquel vous effectuez la subversion en Italie, se déplaçant de Paris à la capitale belge, où ils fondèrent un autre institut.
Dans la chambre noire en arrière de cette histoire se déplace aussi une figure peu connue, mais qui connaît les faits bien connus de la plupart des Noirs de la stratégie italienne de la tension, l'extrême droite Elio Ciolini. Il est l'homme qui dans le début des années 80 trahison de Chiaie en Amérique latine, en essayant de le renverser dans une opération de police qui était caché derrière une embuscade meurtrière. Beccaria nous dit que réapparaît miraculeusement juste en Belgique où, sous le faux nom du colonel Bastiani, infiltre le gang de Patrick Haemers, Vallanzasca belge, qui avait incontestablement des liens opérationnels, tous à explorer, tous jamais approfondie, avec le groupe du Brabant wallon.
Haemers, spécialisée dans les objets de valeur nell'assalto TNT contre les véhicules blindés, est connu pour avoir marqué en 1989 l'enlèvement de l'ancien Premier ministre Paul Vanden Boeynants, connu dans son pays avec le diminutif VDB. Une crise, explique le chercheur, qui a de nombreuses similitudes avec celle de l'notoirement faux, Michele Sindona, faits pour éviter des ennuis pour l'enlèvement de plus de extorquer de chantage.
Une rançon pour la libération de la VDB, cependant, a été versée. L'argent provenait du Mossad israélien dirigé par des hommes. Très probablement en échange d'une collaboration souterraine avec l'Etat juif de Belgique. Au bas de Bruxelles a un quasi-monopole, non seulement des diamants en provenance de ses anciennes colonies, mais aussi de l'uranium, un élément qui est tentant chaque Etat dispose d'une capacité nucléaire. Comme Israël. Haemers ne peut malheureusement pas aider à clarifier le rôle qu'elle a joué dans la location VDB, ou d'expliquer sa relation avec la bande du Brabant wallon. Il est mort en prison en 1993 en se pendant à un radiateur un peu plus de un mètre de haut, ayant rempli son rôle utile.
Beccaria ne sera pas facile à remplir son documentaire, entièrement autofinancée. En attendant de remplir une deuxième série d'entrevues en Belgique, où il a déjà visité plusieurs fois, travaille actuellement sur un livre instant sur vous dites de Cossiga, le seul avion à Ustica, à travers le sombre épisode de l'assassinat de ' services aériens Argo 16. La question Cucchiarelli Paul, dans la série qui prend soin de les nutriments romaine éditeur. Elle estime, à juste titre à notre avis, que la critique les examiner ensemble, profitant de la mort récente de président émérite, nous donnera une image plus claire de cette sombre période.

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HERVE




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MessageSujet: Re: article en italien   article en italien EmptyJeu 25 Nov 2010 - 13:12

http://antonella.beccaria.org/2010/05/06/gaetano-orlando-il-suo-viaggio-in-belgio-il-traffico-darmi-e-il-pranzo-di-lavoro-alla-sede-della-nato/

Gaetano Orlando è un nome che viene dagli anni di piombo. A capo del Movimento di Azione Rivoluzionaria insieme a Carlo Fumagalli (e che ne vede di brutte, nel suo periodo di latitanza all’estero), il 18 maggio 1994 incontra l’allora capitano (oggi colonnello) dei carabinieri Massimo Giraudo a cui racconta vari fatti legati agli ambienti di estrema destra con cui era in contatto. C’è un passaggio che desta attenzione, a proposito dei punti di contatto nella strategia della tensione tra Belgio e Italia. Si legge della relazione di servizio firmata dall’ufficiale del Ros:

In merito al viaggio in Belgio, chiariva che esso ebbe luogo probabilmente nel giugno del 1974, quando egli si trovava in Svizzera, a Lugano, in un appartamento sito in via dei Tigli. Era lì da circa venti giorni quando venne avvisato da un magistrato elvetico che era stato localizzato. Lo stesso magistrato gli aveva fornito un indirizzo di Bruxelles al quale rivolgersi per trovare ricovero. Non intendeva fare il nome del magistrato che, tra l’altro, conosceva già da un periodo antecedente alla sua latitanza.

L’indirizzo di Bruxelles corrispondeva all’avvocato Mario Spandre, definito uno dei maggiori terminali del mondo nel campo del traffico di armi, con ufficio sito in Avenue de Broqueville 92 [...]. Tale avvocato gli procurò un’abitazione e lo indirizzò, dopo circa altri venti giorni, presso un procuratore di corte di Madrid, il giudice Antonio José Hernandez Navarro [...]. Lo Spandre disse che gli avevano parlato molto bene di lui e gli propose di fare da intermediario in traffici di armi [che andavano] dall’aereo da caccia al carro armato alla mitragliatrice.

Lui rifiutò la proposta, ricordava che uno dei maggiori destinatari delle armi per il Sudafrica, e il giorno dopo, o quello successivo, fu invitato a un pranzo alla palazzo della Nato di Bruxelles. Ricordava con precisione la circostanza perché lo aveva indotto a pensare gli era si era voluto far capire che non vi era alcun pericolo nei traffici di armi in cui gli si era offerto di fare da intermediario in quanto erano sotto copertura Nato.

Al pranzo alla Nato, che si svolse con ufficiali statunitensi, era presente anche l’avvocato Spande. Gli ufficiali erano 4 o 5 ed erano sicuramente stati impiegati in Italia perché parlavano la lingua molto bene. Pur non volendo scendere per il momento nei particolari, l’Orlando precisava che l’argomento del “pranzo di lavoro” fu l’effettuazione del colpo di stato in Italia da realizzarsi nel 1974 con l’appoggio attivo degli americani. Il colpo di stato era ricomprensivo dell’effettuazione di attentati senza vittime.

Deceduto nel gennaio 2006, qualche notizia su Mario Spandre è riportata qui e qui.


_ _ _


Note : Mario Spandre était l'avocat du baron Benoît de Bonvoisin. Son nom apparaît aussi dans les dossiers de l'Angolagate en France.

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HERVE




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MessageSujet: Re: article en italien   article en italien EmptySam 18 Déc 2010 - 11:12

Sur Mario PISETTA, Antonella Beccaria a écrit un autre article :

http://antonella.beccaria.org/tag/marco-pisetta/

On en parle aussi sur "Wikipedia - italien".

A lire :

http://www.valeriolucarelli.it/spie_fr.htm

Marco Pisetta était un électrotechnicien de Trente (NDLR : Nord Ouest de l’Italie), où il connut Renato Curcio. En 1969 il fut à l’origine de quelques attentats « démonstratifs » contre le siége de L’INPS ( NDLR : MEDEF ) et le siége du conseil régional de sa ville. En 1970 il se constitua prisonnier aux forces de l’ordre et malgré sa condamnation à trois ans de prison, il fut remis en liberté après quelques mois.

Grâce à son arrestation le 2 mai 1972 on fut en mesure d’identifier la principale base milanaise des BR, dans la « Via Boiardo ». Dans cette cache furent retrouvées d’importantes archives, quelques armes et le passeport de Feltrinelli. La Police arrêta 30 personnes, la presque totalité des brigadistes.

Le témoignage d’ Antonino Allegra, ex dirigeant du PS à Milan au tout début des années de plomb, lors de l’enquête sur les massacres qui ont émaillé l’Italie entre les années 60 jusqu’en 1990 :

«Hélas, il se vérifia le fait, qu’aujourd’hui j’ai du mal à évaluer, que les choses fussent faites avec légèreté de la part du préfêt Allito, qui jugea adéquat de tenir une conférence de presse à cet endroit ( NDLR : sur le lieu de la base milanaise des BR ), en contradiction avec ce qu’avaient été nos décisions. Une fois que les journalistes furent avertis, nous ne pouvions plus rien faire. Moretti s’enfuit l’après midi, peu de temps avant que se déroule cette conférence de presse. Il arriva à la Via Boairdo avec la Fiat 500 de sa femme. Il aurait pu être arrêté à cette occasion. Une fois de plus.

Alberto Franceschini, se remémorant le déroulement des opérations dira:

"Ce dont je suis sûr est que s’il voulait nous détruire et détruire l’expérience des brigades rougess, il pouvait déjà le faire en 1972. Cette année là, il y eu de nombreuses arrestations et s’ils avaient voulu, ils auraient pu tous nous ramasser. Mais cela n’est pas arrivé."

Ensuite, Pisetta s’établit à Fribourg en Allemagne. Le Mossad offrit sa tête aux brigadistes en leur révélant l’endroit où il se cachait. La vengeance des BR n’arriva jamais au dénouement espéré et Pisetta, après de nombreuses années de clandestinité, se constitua aux carabiniers en 1982, profitant de la grâce du président de la république Francesco Cossiga quatre ans plus tard.

L’infiltré “ Rocco”, de son véritable nom Francesco Marra était un des informateurs du commissaire Musocco et ami du brigadier des Carabiniers “ Pietro Atzori”, le collaborateur le plus proche du Général Francesco Delfino. Avant de faire son entrée dans les BR, il se vantait d’avoir bourlingué dans les paras et dans l’instruction des armes et explosifs.

Marra fut l’acteur principal de plusieurs actions violentes en association avec d’autres brigadistes : en Janvier 1973, il participa à l’irruption du siége milanais de « l’union des entrepreneurs chrétiens ». Le 18 avril 1974 il prit part à l’enlèvement du juge Sossi. En mai de la même année il surgira au siége du « comité de résistance démocratique » de Edgardo Sogno. En février 1975 il participa à l’action qui conduira à l’évasion de Renato Curcio.

Malgré la gravité des épisodes dont il se rendit responsable, « Rocco », na jamais été inquiété par une quelconque poursuite judiciaire à titre personnel. Son nom émérgea par hasard en 1976 à la suite de nouvelles publiées dans l’hebdomadaire « Tempo », articles relatant l’entraînement de certains brigadistes à la technique de la « jambisation » ( NDLR : blessures à l’arme à feu aux jambes ne donnant pas la mort). L’entraînement se serait déroulé dans la base secrète du SID de Capo Marrargiu sous la conduite de l’ex parachutiste Marra. (...)


_ _ _


A nouveau, on parle de repentis, d'infiltrés et de manipulateurs ...
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